A Barberino gli orti sociali crescono di numero e aumentano le inclusioni

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A Barberino Tavarnelle, in un’area specifica con la messa a disposizione dal Comune per la realizzazione di dieci orti urbani, sono stati assegnati e affidati all’associazione Ci Incontriamo e altri 8 cittadini, insieme agli ortaggi crescono la voglia di inclusione e di conoscersi.

I primi frutti sono già arrivati: pomodori, cipolle, cavoli, piselli e mais, ma anche zucchine e peperoni. Ma non solo. A qualche settimana dall’inaugurazione dei dieci appezzamenti ragazze e ragazzi con bisogni speciali adesso interagiscono, dialogano e si divertono con i loro coetanei normodotati, padri e figli rafforzano i loro legami, giovani e anziani condividono esperienze agricoli. Mentre alcuni sperimentano tecniche di coltivazione ispirate ai principi della permacultura gli altri non disdegnano i segreti della tradizione e la cultura dei usi di una volta.

Il Comune chiantigiano ha partecipato a suo tempo a uno dei bandi di “Centomila orti in Toscana”, l’iniziativa della Regione dove l’orto urbano non è più solo un pezzo di terra da coltivare ma un’area di aggregazione, di scambio sociale e intergenerazionale, di didattica ambientale e di crescita culturale.

Gli orti diventano così punti di incontro fra persone differenti che mettono in comune le proprie conoscenze ed esperienze.

La Regione copre fino al 70% delle spese, la gestione è affidata ad associazioni di volontariato.
E l’esperienza che si sta sviluppando a Barberino Tavarnelle, improntata sulla ‘biodiversità’ agricola e sociale, si può considerare un vero e proprio modello da copiare anche altrove.

“Il progetto ha lo scopo di integrare la disabilità nel territorio – spiegano dall’associazione Ci Incontriamo – un’opportunità straordinaria di conoscenza e creazione di nuove amicizie che coltiveremo proponendo varie attività tra giochi, attività, laboratori ed esperienze agricole al fianco degli operatori, degli educatori dell’associazione e degli altri cittadini che condividono questo bellissimo spazio all’aperto concesso dal Comune. Un luogo aperto e inclusivo, dalla forte connotazione sociale, dove le passioni e gli obiettivi di tutti gli ortisti, disabili e normodotati, possono crescere insieme alla voglia di costruire relazioni umane e di incontrarsi”.

La progettazione degli orti, curata dall’agricoltore Matteo Mancini, è stata studiata in modo da rendere agevole e fruibile l’accesso e l’uso degli spazi ai diversamente abili.

Un ulteriore passo del progetto è quello di mettere a disposizione gli ortaggi coltivati negli orti urbani in occasione del mercato settimanale. Il ricavato della distribuzione su contributo libero andrà a favore dei progetti portati avanti dall’associazione.

A cura redazione ArgaToscana

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