Al via il progetto olio extravergine della Coldiretti di Pistoia, dal vivaio alla tavola

News

EXTRAVERGINE. Evo 2.0: inaugurato il frantoio fatto con pietre locali ‘recuperate’
Il progetto coordinato da Coldiretti Pistoia ha tracciato il bilancio. 2,3 milioni di investimenti in ricerca, in uliveto ed in frantoio: per dare futuro all’olivicoltura autoctona toscana

“Con Evo 2.0 abbiamo investito, formato, fatto ricerca e innovato in frantoio e in uliveto. Abbiamo messo insieme una serie di attività ‘replicabili’ per dare futuro all’olivicoltura della Toscana”. Così Gianfranco Drigo, direttore di Coldiretti Pistoia.

Evo 2.0 è il progetto integrato di filiera (VAI AL SITO) dell’extravergine toscano ‘dal vivaio alla tavola’, coordinato dalla rete di Coldiretti Pistoia, che ha riepilogato e rendicontato le attività svolte nei tre anni di attività, aprendo i battenti di un nuovo frantoio a Sieci di Pontassieve, nato nell’ambito di Evo 2.0 a cura dell’azienda agricola La Gramigna.

L’incontro l‘Evo degli Ulivi 2.0, abbiamo piantato il futuro si è svolto venerdì 22 aprile con la partecipazione di Gennaro Giliberti, dirigente della Regione Toscana per il settore agricoltura, di Fabrizio Filippi presidente di Coldiretti Toscana e del consorzio di tutela IGP Toscano, Marco Niccolai, consigliere regionale; Filippo Pratesi assessore del comune di Pontassieve.

Nella sala con frantoio a vista, i protagonisti del progetto Evo 2.0 hanno raccontato con parole e video esperienze e risultati scientifici. “L’incontro ha concluso la prima fase di realizzazione dell’idea ispiratrice di Evo 2.0 –spiega Drigo-, fatta da amore per le specie olivicole autoctone della Toscana, ricerca di sostenibilità ambientale ed economica tramite la ricerca dell’eccellenza qualitativa dell’extravergine ben raccontata grazie a comunicazione e packaging capaci di risaltare la bontà del prodotto”.

Ora le attività proseguono grazie alla rete di imprese Filiera Toscana Olio Fi.T.O. che ha messo sul mercato EVOCA TOSCANO IGP: l’extravergine che fa bene. Un olio che è già entrato nella lista dei migliori IGP della Toscana.

Evo 2.0 in tre anni di attività (rallentate dall’emergenza covid) ha visto decine di incontri formativi e di coordinamento, investimenti per migliorare ed rinnovare uliveti e i frantoi. Un totale di investimenti di oltre 2,3 milioni di euro. Più di 60 i soggetti coinvolti, la maggior parte sono aziende agricole delle province di Pistoia, Prato e Firenze, con frantoi, vivai olivicoli e centri di ricerca. Molte aziende agricole hanno investito risorse proprie, oltre a utilizzare i finanziamenti Ue, nell’ambito del Psr di Regione Toscana.

Tra questi investimenti, il frantoio de La Gramigna di Renata Conti è una chicca, costruito nel conteso dell’uliveto aziendale con vista Arno, a Sieci: tecnologia di ultima generazione ‘che estrae tutta la qualità dalle olive’ e con una struttura che si integra nel paesaggio delle colline a sud di Firenze, rivestito da pietre locali recuperate dalla demolizione di altre strutture.

I PARTECIPANTI DIRETTI AD EVO 2.0. Campioni Mauro, CNR – IVALSA, CO.RI.PRO, UNITUS – DAFNE, CAICT, Impresa Verde Pistoia (società di servizi di Coldiretti Pistoia), Az Agr. Cinelli Luca, Az. Agr. Del Ministro Giampiero, Fattoria Il Cassero di Giovannetti Paolo, Lunardi Ambiente e Territorio di Lunardi Riccardo, Podere Leano di Marsala Francesco, Vivai Rosellini Riccardo, Az. Agr. Settelavatoi nove motori, Soc. Agr. Semplice di Carlesi Alessia e Ercolini Emerson, Volpi Francesca, Az. Agr. Pieve dei Medici di Pratesi Edoardo, Fattoria Verghereto di Landini Emilio, Soc. Agr. Pacini Luciano di Luciana e Cristina S.S., Olivicoltori Valdinievole Soc. Cooperativa arl, Vivai Pietro Pacini , Az. Agr. Bentivoglio di Meacci Elisa, Tenuta di Campagliana di Batisti Maila, Az. Agr. Il Podere dei Sogni di Piccirillo Valentina, Az. Agr La Gramigna di Conti Renata, Soc. Rio Al Guado di Landini.

Fonte: ToscanaColdiretti

La segnalazione è di G. Incerpi



Seguici anche sui social: FacebooktwitterlinkedintumblrmailFacebooktwitterlinkedintumblrmailby feather Grazie!

Lascia un commento

*