Benvenuta cara mia soia, alimento necessario, ma attenzione a non abusarne

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La soia fa parte dell’alimentazione, tuttavia è meglio non abbondare. Un pò come tutte le cose. E’ come mangiare la stessa cosa ogni giorno, qualunque essa sia e non va bene.


Ma quanta soia c’è nei nostri piatti? In tanti non lo sanno ma per le produzioni di carne, uova, e latticini ne occorre in grossa quantità. Senza saperlo ogni europeo compreso gli italiani e quindi i toscani ne consumano 60 chili l’anno. Si tratta di un consumo indiretto legato non alla soia come ingrediente ma alla sua presenza nei mangimi necessari a produrre tutti i derivati delle proteine animali come carne, pesce, uova, uova e latticini.

Un ricercatore dell’Università di Firenze M. A. dichiara che oggi per produrre cento grammi di petto di pollo, servono 96 grammi di soia, mentre ne servono 95 per un etto di salmone allevato e 41,5 per un etto di carne di maiale.

Esiste una correlazione per cui fare spazio alla monocoltura intensiva danneggia l’ambiente, si perde biodiversità, si utilizzano fertilizzanti e pesticidi e si inariscono molte aree. Il Parlamento Europeo sta discutendo una legge a tutela che impone le tracciabilità che possono comportare rischio per le deforestazioni selvagge sparse in tutto il pianeta.

a cura redazione ArgaToscana

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