Gli agriturismi aspettano il 2022 per rimediare alle sofferenze avute in termini di presenze, le affermazioni di Terranostra Toscana, Coldiretti e Confagricoltura, bilancio meno anche nel settore ortofrutticolo

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Siamo a inizio anno e le associazioni di categoria dell’agricoltura toscana tracciano i primi bilanci. Note dolenti per quanto riguarda le presenze negli agriturismi, tra le strutture ricettive che hanno maggiormente sofferto per gli effetti della pandemia. “Nel 2020 le presenze nelle strutture, quasi 5.000 quelle autorizzate in Toscana, sono crollate del 41,2% rispetto a un anno prima, mentre quelle degli stranieri addirittura del 66,7%” dichiara Luca Serafini, presidente di Terranostra Toscana.

Terranostra è l’associazione per l’agriturismo, l’ambiente e il territorio promossa dalla Coldiretti per sostenere e diffondere l’esercizio dell’agriturismo di Campagna Amica e la valorizzazione dell’ambiente rurale.

Rappresenta un punto di riferimento importante sia per consumatori che per le imprese e con la sua attività si propone di promuovere l’accoglienza di qualità, nel rispetto del paesaggio, dell’ambiente e della tipicità dei prodotti.

Via libera al ritorno di oltre 200 mila turisti dalla Russia che prima della pandemia erano venuti in vacanza in Toscana. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Toscana in riferimento al provvedimento varato dal Consiglio dei Ministri con il presidente Draghi che consente l’arrivo in Italia degli stranieri con certificati di guarigione o vaccinali da più di sei mesi compresi quelli ottenuti con Sputnik o con altri vaccini non autorizzati dall’Italia con l’esito negativo di un tampone effettuato 48 ore prima se antigenico o 72 se molecolare. I turisti russi, secondo l’elaborazione dei dati Istat di Coldiretti, sono passati da 221.000 a 29.000 tra il 2019 ed il 2020.

“Per la Toscana – spiega Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Toscana – si tratta di una svolta importante dopo che lo scorso anno gli arrivi dalla Russia sono praticamente azzerati con un crollo dell’86% con pesanti effetti sull’economia e sull’occupazione nelle aree in cui in passato erano presenti. Il ritorno dei vacanzieri dalla Russia nella nostra regione è strategico per l’ospitalità turistica nelle mete più gettonate anche perché i visitatori da questo paese hanno tradizionalmente una elevata capacità di spesa. E’ un altro piccolo passo verso la normalità dopo il superamento dell’obbligo del tampone per 3 milioni di viaggiatori provenienti dai 27 Paesi dell`Unione Europea a cui servirà il solo green pass per poter tornare a soggiornare nella nostra regione e nel nostro paese. Gli agriturismi, da soli, intercettavano prima della pandemia oltre 500 mila turisti stranieri. La loro assenza si è stata molto pesante con un crollo dei fatturati che abbiamo stimato in 100 milioni di euro rispetto al periodo pre-pandemico”.


Intanto però sono visti come una manna dal cielo i contributi agli agriturismi e a tutte le strutture ricettive turistiche colpiti dalle misure restrittive per il Covid nel 2020: “Grazie all’importante lavoro di Coldiretti e Terranostra – commenta Coldiretti Toscana – le nostre imprese agrituristiche che hanno i requisiti previsti dal decreto stanno ricevendo in questi giorni il contributo che spetta in misura automatica alle attività con fatturato fino a 10.000“.
In liquidazione, in queste settimane, c’è anche l’eccezionale aiuto temporaneo per l’agriturismo e le fattorie didattiche della Toscana finanziato con la sottomisura 21.1 del Psr Feasr 2014 – 2020, le cui domande erano state presentate alla fine del 2019. Sono 4.397 le imprese beneficiarie per una dotazione complessiva di quasi 15 milioni di euro.


Bilancio con il segno meno nel 2021 per il settore frutticolo colpito dalle gelate primaverili, soprattutto quelle del 7 e 8 aprile. Per il comparto frutta – e in particolare quella estiva come albicocche, pesche, susine – i danni di mancata produzione vanno dal 50% al 100%” spiega il presidente della sezione frutta di Confagricoltura Toscana Antonio Tonioni.

Sulle aree più colpite, aggiunge Tonioni “in realtà è tutta la Toscana ad aver avuto problemi, dalla zona di Arezzo-Siena a quella fiorentina. Anche la costa ha risentito delle gelate, che hanno colpito tutto il Centro-Nord Italia”. Poca produzione, ma qualità ottima: “Le forti escursioni termiche che ci sono state nel periodo della maturazione, da agosto a ottobre, hanno creato un’annata da record a livello organolettico. Meno prodotto dunque ma di altissima qualità”.

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