Il libro di Marco Malvaldi dove indaga Pellegrino Artusi padre della moderna gastronomia

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Marco Malvaldi il popolare autore di Pisa della riuscita serie TV I Delitti del Barlume ambientata all’isola d’Elba, ha scritto e dato alle stampe
Il borghese Pellegrino.
In questo libro ritorna Pellegrino Artusi, padre della gastronomia italiana, (di cui in questi giorni a Forlimpopoli gli è stata dedicata la 25 festa), in un giallo dal meccanismo perfetto tra atmosfere gotiche e buona cucina.
Malvaldi lo fa dopo cinque anni di distanza dal suo primo, fortuito, caso criminale (raccontato nel precedente Odore di chiuso); Pellegrino Artusi è ospite di un antico castello che un agrario capitalista ha acquisito con tutta la servitù, trasformando il podere in una azienda agricola d’avanguardia. È stato invitato perché è un florido mercante, nonché famoso autore della Scienza in cucina e l’arte di mangiar bene, il libro con cui codificava la cucina italiana e contribuiva anche, con i sapidi aneddoti uniti alle ricette, a diffondere nei tinelli delle case la lingua nazionale. Oltre al proprietario, Secondo Gazzolo, con la moglie, completano il gruppo altri illustri signori. Il professor Mantegazza, amico di Artusi, fisiologo di fama internazionale; il banchiere Viterbo, tanto ricco quanto ingenuo divoratore di vivande; il dottor D’Ancona, delegato del Consiglio di Amministrazione del Debito Pubblico della Turchia; Reza Kemal Aliyan, giovane turco, funzionario dello stesso consiglio; il ragionier Bonci, assicuratore con le mani in pasta; sua figlia Delia che cerca marito ma ancor più avventure. Riunisce tutti non solo il fine conviviale, ma anche un affare in fieri. Accade che, tra un pranzo, un attrito di opinioni e interessi, un colloquio discreto, viene trovato morto un ospite; è chiuso a chiave in camera da letto ma il professor Mantegazza è sicuro: è stato soffocato da mani umane.
Circostanze che non collimano, passaggi segreti, colombi viaggiatori, tresche clandestine, fanno entrare ed uscire dalla scena, o agire coralmente, i personaggi, con la vivacità di un teatro brillante. E si adatta al luogo una sfumatura di gotico, in contrasto con l’atteggiamento scientista all’epoca di gran voga.
Marco Malvaldi, l’autore, si sente a proprio agio nell’ambiente positivistico dell’epoca

D’accordo con il suo eroe Pellegrino Artusi considera la buona cucina una branca della chimica, una scienza complessa, rigorosa e stuzzicante quanto la sublime arte dell’investigazione.

a cura redazione ArgaToscana

Fonte: Sellerio.it

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