In Toscana triste realtà, +136% roghi nei primi sei mesi dell’anno a causa della siccità e degli abbandoni dei boschi

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Ormai è un dato certo: i boschi ridotti in cenere dal fuoco ci vorranno fino a 15 anni con danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo. E’ quanto stima uno studio condotto da Coldiretti Toscana sugli effetti degli incendi che continuano a divampare in tutta la regione e che nei soli primi sei mesi dell’anno hanno già distrutto 549 ettari tra boschi, pascoli e terreni coltivati.

Temperature elevate, bassissima umidità, precipitazioni praticamente assenti con un deficit regionale pari al 77% in meno secondo il rapporto del Servizio Idrologico Regionale, vegetazione secca e vento sono i fattori della miscela esplosiva che hanno favorito l’innesco di 279 incendi tra gennaio e giugno con un incremento rispetto allo stesso periodo di un anno fa del 136%.

A bruciare non sono solo i boschi ma anche terreni coltivati, vigneti e oliveti così come successo sulle colline di Massarosa, in Versilia, dove le fiamme hanno divorato 500 olivi secolari ed alcuni vigneti di un’azienda agricola ed agrituristica mettendo in fuga turisti ospiti della struttura lambita dalle fiamme del grande incendio che ha costretto all’evacuazione decine di famiglie. L’incendio è ancora in corso.

“Nelle campagne e nei boschi le alte temperature e l’assenza di precipitazioni hanno inaridito i terreni favorendo l’innesco degli incendi con danni incalcolabili su ambiente, patrimonio boschivo e biodiversità. – spiega il Presidente di Coldiretti Toscana, Fabrizio Filippi – Ci sono poi molti terreni e boschi abbandonati che, per effetto della chiusura delle aziende agricole, si trovano ora senza la presenza di un agricoltore che possa gestirli. Si tratta di fattori che rappresentano un ulteriore elemento di criticità in queste condizioni. I boschi, a causa dell’incuria e della mancanza di opere di prevenzione e manutenzione, sono diventati giungle”.

A tutti, indistintamente, si ricorda che è in vigore il divieto assoluto di abbruciamenti fino al 31 agosto 2022.

E’ infatti vietata qualsiasi accensione di fuochi, ad esclusione della cottura di cibi in bracieri e barbecue situati in abitazioni o pertinenze e all’interno delle aree attrezzate.

Anche in questi casi vanno comunque osservate le prescrizioni del regolamento forestale. “E’ molto importante rispettare i divieti e fare molta attenzione. – spiega ancora il Presidente di Coldiretti Toscana – Così come è importante segnalare prontamente eventuali focolari con le aziende agricole in prima linea per la prevenzione e la riduzione degli incendi. A nome di Coldiretti voglio ringraziare tutte le forze impegnate nelle operazioni di spegnimento”.

Nelle aree bruciate dagli incendi – sottolinea Coldiretti Toscana – saranno impedite tutte le attività umane tradizionali e la scoperta del territorio da parte di appassionati ma viene anche a mancare un importante polmone verde. Ogni rogo – stima Coldiretti Toscana – costa agli italiani oltre diecimila euro all’ettaro fra spese immediate per lo spegnimento e la bonifica e quelle a lungo termine sulla ricostituzione dei sistemi ambientali ed economici delle aree devastate.


Il dato è stato eseguito nel
Raffronto incendi tra gennaio – giugno 2021 – 2022 in Toscana

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