La mimosa sinonimo di libertà, autonomia e indipendenza, il simbolismo e la storia di una famosa pianta

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E’ la giornata mondiale della donna che si tiene il giorno 8 marzo. Di consuetudine regaleremo, o ci saranno regalate, dei fiori di mimosa.
Conosciamo davvero il perché di questo gesto? Quali sono le origini di questo fiore?

Provenienza e diffusione
La mimosa è un’acacia proveniente dalla Tasmania i cui oli essenziali hanno proprietà antisettiche e astringenti. La pianta della mimosa compare nel panorama europeo agli inizi del 19° secolo. Sin dall’inizio si è notato quanto velocemente crescesse nelle zone dal clima mite, ciò ha portato una diffusione a macchia d’olio nelle zone del sud Italia, anche se la sua crescita e coltivazione è nota in tutta la penisola. Nel corso dei secoli sono stati conferiti diversi significati a questo splendido fiore.

Gli indiani d’America regalavano un mazzo di mimose alle fanciulle di cui erano innamorati.
Le ragazze, le inglesi soprattutto, utilizzavano un piccolo ramo di questo fiore per impreziosire parte del vestiario, come giacche o camicie, come segno d’eleganza e soprattutto fermezza d’animo e dignità. In Inghilterra, tutt’ora, la mimosa simboleggia libertà, autonomia, indipendenza.
Il parallellismo che oggi la unisce all’immagine della donna è legato anche all’apparente fragilità della mimosa che, a primo impatto, al tatto, può sembrare di poca consistenza. In realtà la mimosa riesce a crescere e maturare su qualunque tipo di terreno, senza difficoltà. Questo aspetto viene associato alla donna proprio per smentire lo stereotipato concetto di sesso debole.
C’è anche un altro aspetto legato questo al mondo animale: le giraffe sono talmente ghiotte di mimose, da ingugitarne fino a 66 kg. al giorno. Le mimose ci deliziano il giardino proprio in questo periodo, essendo tra le prime piante a fiorire, riempiendo di profumo l’aria, oltre a non passare di certo inosservate per via dei loro fiori piumosi, che danno un tocco di sole, energia e allegria.


L’Acacia dealbata, però, deve gran parte della sua importanza medicamentosa agli oli essenziali, estratti dai fiori attraverso un procedimento che si avvale dell’uso di solventi. Essi hanno proprietà antisettiche e astringenti e, applicati sulla pelle, oltre a donare una speciale sensazione di rilassamento, inibiscono lo sviluppo dei batteri patogeni, la detergono e purificano, riducendo la comparsa dei pori dilatati tipici delle pelli grasse.
Per via della presenza di composti organici (idrocarburi, aldeidi, acidi grassi e fenoli), gli oli essenziali di mimosa, opportunamente diluiti, possono essere impiegati a scopo terapeutico per curare stati d’ansia, stress, tensione nervosa e usati in aromaterapia per il benessere e la cura del corpo. Miscelati, trovano largo impiego nell’industria cosmetica per produrre prodotti per massaggi e wellness.


a cura redazione ArgaToscana

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