La secca frutta snack è regina nelle diete alimentari

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Snack di frutta secca raccomandati in diversi regimi alimentari

“Negli ultimi tempi il settore della frutta secca è cresciuto mediamente del 20% l’anno, a seguito degli investimenti in linee e tecnologia. Fondamentali anche l’analisi e gli studi di mercato per capire bene cosa orienta la domanda e come si articolano gusti e scelte alimentari del consumatore. Tutto ciò senza mai scendere sotto l’asticella di un certo livello di qualità della materia prima, che – soprattutto nel segmento della frutta secca – ha costi elevati. Anche in Toscana si assiste a uno scenario che hanno visto nuovi investimenti e nuove attività in questo settore che vanta aziende della costa tirrenica e zone interne del nostro territorio.

Negli anni, la fetta di mercato di riferimento è aumentata, con conseguente ampliamento delle linee di lavorazione e dei prodotti a catalogo. In particolare nel pacchetto la mandorla al naturale, sgusciata, tostata e salata in formato snack monoporzione, al pari delle nocciole e noci. Si tratta di prodotti di cui c’è grande richiesta, poiché va incontro al consumo giornaliero consigliato nelle diete.

Negli ultimi anni soprattutto i consumi di frutta secca mixata, in formato monoporzione, sono davvero esplosi, anche a seguito delle indicazioni dei dietologi che ne prevedono il consumo nei regimi alimentari controllati. Un cambio di passo rispetto a all’idea largamente diffusa che la frutta secca faccia ingrassare.

Comunque le più richieste in commercio sono 5 linee snack di frutta secca sgusciata, nelle varianti: mandorla, nocciola, noci sgusciate, anacardo tostato dolce (che ha registrato un vero boom di vendite) e un delizioso mix di noci, uva sultanina, nocciola e mandorla.

Per quanto riguarda il mix di frutta secca, l’obiettivo è quello, da un lato, di individuare i migliori accostamenti di sapore e di connubio “morbido-croccante”, dall’altro di presidiare i più importanti posizionamenti salutistici, esaltando le ricche fonti naturali di nutrienti tra cui: vitamine, sali minerali, proteine vegetali, Omega 6, e i cosiddetti grassi “buoni”.

Si lavora frutta a guscio di filiera toscana e italiana che, per quanto riguarda nocciole e mandorle, si riesce a reperire in discreti quantitativi. Pochissime, invece, le noci italiane disponibili per il fabbisogno del mercato interno, anche se nei prossimi anni andranno in produzione i nuovi impianti messi a coltura soprattutto in Nord Italia.

Naturalmente, la qualità dei prodotti all’origine è certamente una garanzia, anche se – soprattutto nel segmento della frutta a guscio – è fondamentale avvalersi di moderni processi di stoccaggio delle materie prime. Quindi: celle frigorifere completamente automatizzate e monitorate costantemente per mantenere la temperatura costante, evitando sbalzi e stress termici.

La tecnologia – afferma un esperto del settore di frutta secca – ha permesso negli ultimi anni di migliorare notevolmente la fase di stoccaggio e di garantire l’integrità delle materie prime. Tuttavia, sono utili anche lavorazioni che avvengono secondo la tradizione utilizzando, per esempio, forni che richiedono lavorazioni manuali. I tempi di lavorazione sono senza dubbio più lunghi perché bisogna calibrare le temperature utilizzate caso per caso e per tipologia di prodotto. I costi sono maggiori, ma il risultato finale di gusto si percepisce al palato.

A cura redazione Arga Toscana

Fonte: Concetta Di Lunardo
FreshPlaza.it

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