Origini, storia e tradizione dei Pici, bontà toscana di primo livello, il Video
I pici sono una pasta fresca tradizionalmente legata alla terra di Siena, simile agli spaghetti, che si realizza con acqua, farina e sale. Una preparazione assai semplice, tipica della tradizione culinaria toscana: un piatto “povero” legato alla cucina contadina. I pici si possono abbinare a diversi condimenti, grazie alla loro capacità di adattarsi alle varie preparazioni: con cacio e pepe, alle briciole, all’aglione, con il ragù, e in tanti altri modi. Ecco come prepararli in casa e alcune ricette da realizzare, in questo video che trovate in fondo a questo articolo
Pici: le origini e la tradizione
L’origine dei pici risale all’epoca etrusca e, la zona in cui sarebbero nati, sembra essere quella al confine tra Toscana, Umbria e Lazio. In queste regioni, infatti, troviamo la stessa preparazione, ma con nomi diversi: torcolacci, filarelli, pisciarelli, lilleri laziali, lombrichelli viterbesi, stringoli umbri e stringozzi perugini. A rendere diverse la varie preparazione è soltante il condimento, che cambia da una regione all’altra. Secondo la tradizione contadina i pici venivano conditi con olio, cipolla e sale o con cacio e pepe. Condimenti più ricchi erano quelli con ragù di anatra, sugo di salsiccia e funghi o patate e fagioli, mentre il picio è quello all’aglione realizzato con aglio, pomodoro e piccante, oppure ci sono i pici alle briciole, tipici di Montepulciano
In merito alle origini del nome “pici”, secondo alcuni sarebbe lagato alla figura di Marco Gavio Apicio, importante gastronomo romano e autore della famosa opera “De re Coquinaria” . Secondo altri, invece, deriverebbe da San Felice in Picis, località dell’aretino. E’ forse più probabile, invece, il nome “pici“ sarebbe nato dal gesto che si compie con il palmo della mano, nel momento in cui si dà la forma al picio: gesto che, nel gergo culinario toscano, è “appicciare”.
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