Toscana in prima fila nasce il primo bosco biosostenibile d’Italia a Montopoli Val d’Arno

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A Montopoli Val d’Arno, in provincia di Pisa, il primo bosco biosostenibile d’Italia
Re Soil Foundation è nata dall’incontro di quattro realtà (Università di Bologna, Coldiretti, Novamont, Politecnico di Torino) con l’obiettivo di salvaguardare il bene più prezioso e allo stesso tempo sottovalutato che abbiamo: il suolo
.

“La Re Soil Foundation mira a connettere le conoscenze scientifiche, umanistiche, tecnologiche e ambientali per creare cultura del suolo, promuovendo l’innovazione, rafforzando il legame tra agricoltura, ricerca e università, diffondendo i casi di eccellenza.”

E’ ciò che sostiene Walter Ganapini presidente del comitato tecnico scientifico Re Soil Foundation.
Non a caso la Fondazione ha deciso di aderire al progetto “Abbraccia un albero, dai vita a un bosco” organizzata da Unicoop Firenze, Pnat e Legambiente.

L’iniziativa punta a riqualificare un terreno precedentemente utilizzato come allevamento di suini, collocato lungo la Fi-Pi-Li zona Montopoli in Val d’Arno (Pi), trasformandolo nel primo bosco biosostenibile d’Italia.

Ciò permetterà di assorbire nei primi 10 anni 170 tonnellate di CO2 fino ad arrivare ad assorbire 1400 di CO2 nell’arco di 30 anni, migliorando notevolmente la qualità dell’aria.
L’operazione di bonifica è già iniziata sotto la supervisione di Legambiente: il piano prevede la rimozione e avvio al riciclo di 17mila tonnellate di rifiuti solidi, fra cemento, asfalto e calcestruzzo.
Entro fine anno su un’area di 6 ettari di terreno verrà creato un bosco nel quale saranno piantati 3000 nuovi alberi, di cui circa 800 saranno ad alto fusto (pioppi neri, frassini, farnie). Oltre ai grandi alberi ci saranno 2200 piante e talee forestali.

La selezione delle piante è stata fatta dal Professor Stefano Mancuso neurobiologo vegetale dell’ Università di Firenze, massimo esperto di piante a livello mondiale.
All’interno del bosco verrà realizzato un percorso naturalistico: sarà installata una torre alta 8 metri che permetterà una visuale della biodiversità, l’anfiteatro nel bosco, il loop fra le fronde (un circuito ad anello con vari tipi di vegetazione), vasche dedicate alle piante acquatiche. A rafforzare lo scopo didattico collettivo, all’ingresso sorgerà un’ aula didattica.
Il tutto per un investimento di 2,2, milioni di euro.

L‘inaugurazione sarà prevista a maggio 2022.
“Questo progetto vuole dimostrare come sia possibile restituire alla collettività territori che si pensava fossero perduti per sempre. Facendolo, è stato creato un modello che sia replicabile altrove, sapendo quanto l’Italia ne abbia bisogno.”
“Immaginiamo che benefici, in termini ambientali, economici e sociali, potremmo ottenere se si avviasse una sistematica opera di bonifica e di restituzione alla collettività. Avremmo più alberi, aria più pulita, più luoghi di socialità e di aggregazione, stimoli virtuosi per l’economia locale.”
E’ la conclusione di Walter Ganapini.

Articolo a cura di Teofane Matteucci Redazione ArgaToscana
















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