Arga Toscana a Vinitaly 2015

Vino

Anche Arga Toscana è intervenuta al Vinitaly 2015 grazie alla collaborazione con Arga Veneto la cui regione produce vini, spumanti e prosecchi di altissima qualità.

Le degustazioni si sono succedute dalla  Cantina Cielo e Terra, Carpenè Malvolti con la presentazione sulla ricerca sulle origini storiche e etimologiche del Prosecco, la Cantina Valpolicella Negrar con il suo Amarone il vino più rappresentativo, Il Consorzio Vini Veneto.

E’ stato presentato anche il progetto di Venezia e la viticoltura, viti e vini, l’eredità della  Repubblica presso il Consorzio Vini Venezia. La degustazione centrale dal titolo ‘Le tre anime del Lugana‘, era un piatto preparato dallo chef della trattoria Lizzarola di Peschiera del Garda. Piatto  con pasta fresca alla tinca di lago con prodotti del territorio gardesano abbinato a un Lugana le Morette, Lugana Riserva. Sul finale trasferimento alla sala Agorà con la presentazione dell’iniziativa Pane e Olio – Bruschetta vs Merendina di Pandolea incentrato sul pane di Matera, capitale europea della cultura 2019, all’extra vergine.

Una  visita non poteva mancare anche presso il padiglione Toscana: Michele Satta, Castello Banfi nel suo stand fatto da vero castello, i vini del Chianti Classico e Nero, Montepulciano,  Arrighi viticoltore dell’Isola d’Elba nello scenario di Porto Azzurro.  Citiamo  solo alcuni degli innumerevoli presenti.

Un Vinitaly 2015 proiettato al business, incoming b2b, insomma un futuro certo nel vino di qualità made in Italy. Basti pensare alle aziende vitivinicole italiane che sono circa 380.000, il 23 per cento sul totale delle imprese agricole, un fatturato che cresce serrato anno dopo anno, adesso attorno ai 10-12 miliardi di euro dei quali 5,1 derivanti dall’export. Italia primo produttore di vino al mondo. Ma a Verona Fiere il focus era anche su Sol and Agrifood: formaggi, caffè, birra, e tra i grandi protagonisti l’olio extravergine di oliva. L’ultimo dato che riguarda i numeri dell’olio: le aziende olivicole italiane sono stimate in circa 900.000. L’Italia dopo la Spagna è il secondo produttore al mondo. Dato che tiene in considerazione quanto è avvenuto nel 2014 per i danni causati dalla mosca olearia ai nostri olivi che di fatto ha fatto calare la produzione.

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