Deciso a Roma, il Rigassificatore di Piombino si farà, poi il suo spostamento dopo 3 anni, ma non più nel golfo di Follonica
La nave-rigassificatore verrà posta in opera presso la banchina di Piombino il prima possibile e per un periodo non superiore a tre anni, in modo da garantire la sicurezza energetica nazionale a partire dal 2023.
Nel contempo Snam identificherà un sito alternativo che ne consenta un utilizzo per un periodo più lungo. Tutto deciso a Roma in una riunione congiunta tra il ministro Cingolani della transizione ecologica, Snam e regione Toscana.
Il rigassificatore, che ha già un nome, Golar Tundra, una grande nave, lunga 293 metri e larga 40, occuperà un’intera banchina del porto di Piombino, per un periodo di almeno 3 anni. È una Floating Storage and Regasification Unit, utilizzabile cioè per il trasporto di gas liquefatto, oppure come impianto di rigassificazione: in sostanza la nave permette di trasformare il combustibile da liquido, di volume circa 600 volte inferiore, a gas. Questo processo avviene attraverso un trattamento termico: trasportato ad una temperatura di -162°, torna allo stato gassoso con un riscaldamento controllato all’interno di un vaporizzatore. Questo processo di riscaldamento avviene facendo passare il GNL all’interno di tubi immersi in acqua marina.
La Golar Tundra permette di lavorare fino a 5 miliardi di metri cubi all’anno, riducendo il combustibile comprato dalla Russia (circa 29 miliardi di metri cubi). Secondo la società SNAM la nave da sola potrà contribuire al 6,5 per cento del fabbisogno nazionale.
Fonte e foto: Ansa e quotidiano La Stampa
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