Ingente sequestro di pesticidi illegali, con reati e sanzioni, è il risultato di una indagine dei Carabinieri Forestali in Toscana

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Esiste il problema per l’uso dei pesticidi e questi di recente sono stati al centro di un’indagine che ha portato al sequestro di 3 tonnellate di  prodotti non legali.

Tuttavia assieme alle 3 tonnellate di pesticidi illegali che sono stati sequestrati è stato accertato anche che 2,8 tonnellate sono state sparse sui campi toscani e dunque persiste un ulteriore problema.

La notizia è contenuta anche e dunque nella seconda parte ovvero che 2,8 tonnellate sono stati irrorati i campi destinati ai prodotti del circuito della grande distribuzione in Toscana.

I numeri dei denunciati parlano da soli: 56 le persone denunciate, 53 le notizie di reato e circa un milione di euro di sanzioni elevate. A questo si aggiunge, 24 sequestri penali di pesticidi fuori legge: fungicidi, insetticidi e quant’altro di non regolamentato.

Tra questi anche diserbanti venduti e utilizzati da diversi anni, con l’autorizzazione al commercio revocata dal Ministero della Salute.

Un pericolo grande per consumatori ma anche per gli stessi agricoltori;

c’è da sottolineare che il Piano di Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari è scaduto dal febbraio 2018.

L’indagine è stata condotta dai Carabinieri Forestali in Toscana, e era partita da Pistoia nel 2018, estesa successivamente ad altre provincie (Firenze, Prato, Pisa e Lucca) e regioni italiane.

E’ emerso un quadro di una situazione di fuori controllo di cui l’indagine è solo la punta dell’Iceberg.
Il WWF segnala che “Questa diffusa illegalità è favorita anche dal mancato rinnovo del Piano di Azione Nazionale (PAN) per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, con il nuovo testo sottoposto alla consultazione pubblica nel 2019 già superato dagli obiettivi delle Strategie UE “Farm to Fork” e “Biodiversità” e ancora sottolinea il WWF: «L’emergenza dei pesticidi fuorilegge conferma l’urgenza della revisione del PAN sui controlli dei pesticidi, introducendo regole più severe sulla vendita e utilizzo delle sostanze chimiche di sintesi utilizzate in agricoltura, migliorando le procedure per la gestione dei quaderni di campagna.

Si dice che gli agricoltori in molti casi non siano a conoscenza della pericolosità dei pesticidi che utilizzano sui terreni e sulle colture agroalimentari.

Si fiderebbero di commercianti senza scupoli, ma oggi occorre sottolineare che la figura dell’agricoltore è  sempre più una delle più importanti. C’è necessità di avere agricoltori preparati che prendano il loro lavoro come una missione.

Ci sarebbe da domandare perché l’agricoltore è in balìa di commercianti senza scrupoli? Perché non esiste un servizio pubblico di verifica e tutela?

L’indagine dei Carabinieri Forestali in Toscana mostra l’urgenza nell’adottare regole più ferree nell’uso di pesticidi in agricoltura. Per questo occorre avere agricoltori seri ma anche nel contempo consumatori responsabili.
Sono tante quelle persone in agricoltura che faticano ogni giorno per “andare controcorrente”, per produrre in modo naturale. L’invito è quello di “smettere di pretendere” nell’avere frutti e verdure perfetti, calibrati, e anche coloratissimi come vuole il mercato della perfezione.

L’emergenza pesticidi segnalata dall’indagine dei Carabinieri conferma in definitiva l’urgenza di adottare nuove norme più severe per la gestione dei pesticidi e per questo diventa ancora più importante il successo dell’Iniziativa dei Cittadini Europei “Salviamo Api e Agricoltori” che chiede all’Unione Europea di rafforzare la Direttiva UE Pesticidi (2009/128/EC) in fase di revisione e per la quale è aperta fino al 12 aprile una consultazione pubblica. È possibile firmare per l’ICE sul sito web del WWF Italia.

a cura di Roberta Capanni – GustarViaggiando –

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