Nuovo stadio a Firenze, nel 2023 scatteranno i lavori, idee nuove ma sarà davvero green? C’è chi esprime perplessità

News

La notizia è di pochi giorni fa, notizia che ha fatto conoscere che è stato deciso in Palazzo Vecchio a Firenze il progetto vincitore del concorso per la ristrutturazione dello stadio Artemio Franchi. Si tratta della soluzione proposta dallo Studio Arup e dovrà essere realizzata entro il 2026.
Il progetto presenta una copertura dello stadio essenziale e semplice e nuove edificazioni attigue (tra commerciale, hotel e uffici) che saranno coperte con un nuovo parco con punti panoramici per osservare Firenze e le colline circostanti. La futura linea della tramvia e il parcheggio interrato da 3.000 posti auto nei pressi della vicina stazione di Campo di Marte dovrebbero migliorare le attuali possibilità di accesso.

Il tetto sarà fatto da pannelli solari con lamina metallica. L’energia prodotta farà da energia a stadio e aree intorno; secondo il progetto deciso, l’acqua piovana raccolta dal tetto servirà per irrigazioni e supporto al nuovo parco urbano, dove potranno essere ospitati anche i concerti, un polmone verde nel cuore della città.

“Lo stadio Franchi sarà il più green d’Italia – ha affermato il sindaco Nardella – e lo dico in un momento di grande crisi energetica. Queste strutture consumano tanta energia, il fatto che Firenze realizzerà lo stadio più green e meno dispendioso dal punto di vista energetico, in un momento come questo, significa molto“. Dal PNRR arriveranno 95 milioni ai quali si aggiungeranno i 55 del Fondo Città del ministero degli Interni. Per il progetto complessivo di rigenerazione urbana serviranno 450 milioni.

Sull’argomento è intervenuta Italia Nostra Firenze che ha sempre sostenuto la necessità di mantenere come un “monumento vivo” lo stadio Artemio Franchi e aveva chiesto a suo tempo all’amministrazione comunale di fare un concorso internazionale per il suo restauro. L’associazione si dichiara “pienamente soddisfatta sul progetto vincitore che propone una soluzione minimalista che ben risolve gli aspetti di adeguamento funzionale e di migliore accoglienza con quelli di salvaguardia dei valori monumentali dell’impianto“.

Italia Nostra esprime invece grande perplessità e contrarietà sulla parte relativa alla “riqualificazione”: “Appare con tutta chiarezza come l’obiettivo di restyling del Franchi sia diventato il pretesto per introdurre previsioni di consistenti superfici edificabili con destinazione commerciale e ricettiva, con conseguenti carichi urbanistici che si aggiungono a quelli già esistenti, non ammissibili per la vocazione a verde pubblico e a impianti sportivi indicata nelle previsioni urbanistiche fissate nella vigente normativa”.

La stessa soluzione “green”, conclude l’associazione: “tende a nascondere sotto un cumulo di terra il nuovo costruito richiesto dal bando e appare la classica foglia di fico per nascondere le bruttezze. La soluzione richiama un’anacronistica prassi attuata dalle Giunte degli ultimi 20 anni e che, almeno in attesa di un progetto esecutivo, solleva forti perplessità su fattibilità idrogeologica e costi di manutenzione”.

Fin qui Italia nostra ma il dibattito è solo all’inizio e riguarda tutti i fiorentini e non solo quelli che si riconoscono a livello associativo.

A cura redazione ArgaToscana



Seguici anche sui social: FacebooktwitterlinkedintumblrmailFacebooktwitterlinkedintumblrmailby feather Grazie!

Lascia un commento

*