Pane e Olio, la tradizione che fa bene, va bene a merenda ma anche a colazione, parlano gli esperti

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L’affermazione è di un filosofo tedesco a metà del 1800:
“Siamo quelli che mangiamo”. Titolo e frase quanto mai attuale, il cibo ci condiziona non solo a livello fisico ma anche mentale.

Tutti gli esperti tra cui Franco Berrino epidemiologo di statura mondiale afferma che l’alimentazione deve essere corretta: come lui e con il professore si sono allineati gli studiosi europei e extraeuropei e se la cosiddetta dieta mediterranea è la migliore, un motivo ci sarà.

Mangiare come i nostri cari nonni? Cioè poco e spesso? E’ possibile farlo adottando precise condizioni che si abbinano al nostro momento storico. Le obesità vanno combattute, il digiuno settimanale di un giorno è consentito, mangiare in bianco una volta alla settimana per consentire al nostro organismo di depurarsi da solo, bere tanta acqua.

Il pane va bene meglio se accompagnato da un olio extra vergine d’oliva certificato. Ma il pane va controllato.

Lo spiegano ancora gli studiosi e Berrino in particolare: “La costruzione nell’ultimo secondo dei mulini d’acciaio hanno fatto diffondere le farine raffinate. Quando il grano un tempo veniva macinato a pietra nella farina rimaneva la crusca, fibre e germe di grano, sostanze queste che servono al nostro intestino. Nelle farine raffinate c’è amido e anche glutine e la glicemia può alzarsi perchè la digestione è più rapida”. Per gli studiosi e per l’epidemiologo il consiglio è utilizzare pane integrale, meglio fatto con grani antichi, che non innescono processi infiammatori.

Merenda e colazione con pane e olio:

del pane si è già detto, l’olio Evo ha il potere di avere sostanze antinfiammatorie. Il pane di per sè, se non ingerito in grande quantità non fa ingrassare. A fare ciò sono i grassi, carboidrati e proteine in eccesso. La chiusura è affidata alla frutta che è consigliabile e da inserire fuori dei pasti principali. Se non si vuol proprio rinunciare ecco allora la proposta della frutta ma secca, noci, nocciole e pistacchi, mandorle, un fico secco. E’ il giusto apporto finale.

a cura redazione ArgaToscana

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